Salve Avvocato Indorato, grazie per averci concesso questa intervista. Londra è stata la Vostra scelta (Sua e del Suo studio legale): come mai? E… rifarebbe questa scelta se potesse tornare indietro?
Buongiorno Stefano, grazie a te per darmi la possibilità di parlare del nostro progetto che ha come destinatari gli Italiani residenti in UK.
Io ed il mio business partner, l’avvocato Paolo Licata abbiamo una sede operativa a Palermo, in Sicilia, e fin dai primi anni di esperienza come avvocati ci siamo resi conto che avremmo potuto avere un taglio più internazionale aprendo una sede dello studio in uno dei posti in Europa dove la comunità Italiana è molto numerosa, per l’appunto Londra.
Londra non è il punto di arrivo, ma speriamo di passaggio, in quanto vorremmo raggiungere la comunità Italiana in posti come l’Australia che è stata meta di emigrazione per molti connazionali negli anni passati e che secondo il nostro punto di vista, potrebbe beneficiare di un ponte con l’Europa e con l’Italia in particolare, ovvero ILC & Associates.
Differenze sostanziali tra il “modello italiano” e il “modello inglese” nel lavorare e nello specifico quanto la macchina della burocrazia incide nell’uno e nell’altro paese?
Il modello di studio legale Italiano è molto più centrato sul cliente come individuo che ha bisogno di un punto di riferimento per le diverse situazioni in cui si può trovare nella sua vita, dai problemi con il partner passando per problemi con la pubblica amministrazione fino ad eventuali problemi che rientrano in ambito penale.
Il modello Inglese invece è molto settorializzato, ti trovi infatti a parlare a volte con diversi specialisti per risolvere un unico problema che ha diversi risvolti legali. Potresti quindi avere 2 o 3 referenti diversi in caso di divorzio, per esempio.
Sebbene questo sistema ha chiaramente dei benefici in termini di specializzazione, può risultare dispersivo e poco attento alla cura del cliente come persona, rendendo difficile di fatto creare il vincolo fiduciario che sta alla base del rapporto avvocato-cliente.
Quello che ILC & Associates si propone di fare è creare un team di professionisti Italiani che possano offrire quello che di meglio il modello Italiano ha da offrire qui in UK.
I sistemi giudiziari dei due paesi hanno distintive caratteristiche e la burocrazia invece, li accomuna in quanto incide pesantemente su entrambi. Le spese di giustizia sono molto più elevati in Inghilterra anche se è prevista in alcuni casi, la possibilità di agire l’autorità giudiziaria senza l’obbligo di assistenza e rappresentanza di un avvocato.
Brexit: dobbiamo temerla o no? Qual è la Sua opinione in merito?
Devo essere sincera nel dire che sono ancora sorpresa di questa scelta soprattutto perché oggi, dopo che la materia è finalmente stata approfondita a livello mediatico, il risultato del referendum sarebbe diverso.
Sebbene ci vorrà molto tempo a stabilizzare la situazione da un punto di vista di interazione formale con l’Europa, non credo comunque che la Brexit avrà conseguenze negative per gli Italiani che hanno deciso di vivere qui. Come consiglio immediato agli Italiani che vogliono formalizzare la loro situazione è di aspettare l’uscita effettiva del Regno Unito dall’Europa e di rivolgersi, anche solo per un parere legale, ad un professionista che può indirizzarlo con informazioni più accurate.
Un consiglio, a livello professionale e personale, a chi sta per atterrare in UK, deciso a scommettere sul proprio futuro. Cosa si deve aspettare? E cosa assolutamente no?
Sono ancora convinta che chi ha davvero voglia di fare potrebbe avere la possibilità di farlo qui. Nonostante le barriere linguistiche e culturali che ci sono e che tutti abbiamo, prima o poi, avuto modo di sperimentare nella nostra vita da “fuori sede”. Crearsi la possibilità di avere una vita migliore di quella che potresti avere in un paese come il nostro, richiede impegno, dedizione, lavoro duro e resilienza. Ho esperienze personali dirette ed indirette che provano che tutto questo alla fine paga!INTER